Uno dei migliori calciatori al mondo ha lanciato una provocazione che sa anche di rivoluzione: giocare di meno per la salute di tutti.
Il calcio moderno più che uno sport si può considerare quasi un’attività imprenditoriale, un business che riguarda in primo piano tutti gli elementi di questo circuito. Calciatori, allenatori, dirigenti, broadcast, tifosi e sponsor. Insomma, un giro di anime e di affari che fa sempre gola e notizia, nel quale circolano soldi a palate.
Per questo motivo più partite ci sono e più si ricava in fatto di denaro e di immagine. Peccato che certi ritmi cominciano a far preoccupare i protagonisti del calcio. Moltissimi atleti infatti restano vittime di infortuni, problemi muscolari, sovraccarichi e tanto altro.
Il problema come detto è che si giocano numerosissime partite in ogni lega. Campionati, coppe nazionali ed internazionali, gare di qualificazione per le proprie nazionali. Ultimamente in Europa è stata introdotta anche la Nations League e dalla prossima stagione cambierà il format della Champions League con un maggior numero di partecipanti.
Troppe partite ufficiali, Van Dijk non ci sta: “Disposto a rinunciare ai soldi per la salute”
I calciatori di livello internazionale, coloro che devono cominciare a sopportare sforzi imponenti durante l’arco della stagione, cominciano a ribellarsi a questo calendario così fitto. Come ad esempio Virgil Van Dijk, difensore tra i più forti al mondo, in forza al Liverpool.
Il centrale olandese, dal ritiro della propria nazionale, ha lanciato un appello. Ha voluto chiarire come i calciatori dovrebbero avere più voce in capitolo sugli impegni e gli sforzi richiesti, ma anche di voler pensare alla propria salute: “Come giocatori dobbiamo farci valere. In campo, con l’adrenalina davanti a sessantamila persone lo dimentichi, ma il tuo corpo dopo la partita te lo ricorda. Per questo è importante trovare soluzioni per il futuro dello sport. Rinunciare a parte dello stipendio? Sì, potrei farlo per tutelare la mia salute”.
Parole che sanno di rivoluzione per il mondo del calcio, soprattutto se a pronunciarle è un leader nato come Van Dijk, anche capitano della sua nazionale: “Parliamo degli introiti dei club, dei giocatori, è vero che siamo ben pagati, ma alla fine non dovrebbe essere così. Come giocatori dovremmo parlare di più, dare la nostra opinione, perché è molto bello guadagnare soldi, ma la salute è più importante“.