Continua a far discutere l’incredibile caso di Lazar Samardzic e del suo mancato trasferimento all’Inter: ha parlato il procuratore
È stato senza ombra di dubbi uno dei casi dell’estate. Raramente infatti si era raccontato di un giocatore che, dopo aver effettuato le visite mediche di rito ed aver anche regalato qualche sorriso ai giornalisti, non abbia firmato il contratto per formalizzare il passaggio nella sua nuova squadra.
Con l’incredibile e surreale faccenda Samardzic si è tornati indietro di almeno 40 anni, quando poteva capitare che un club italiano sulle tracce di un giovane calciatore magari brasiliano, si ritrovasse poi a sapere, con grande ritardo, come lo stesso si fosse già accasato in altro club.
Erano i tempi della parodia, nemmeno troppo lontana dalla realtà, raccontata dal celebre film ‘L’allenatore nel pallone‘, quando il protagonista Lino Banfi si era messo a caccia di giovani talenti accompagnato da due sedicenti, ed improbabili, talent scout. Peccato che la situazione vissuta dall’Inter e dal trequartista serbo sia stata reale, e per di più già in qualche modo garantita dall’idoneità ottenuta al CONI.
Le scelte del calciatore, e soprattutto quelle dell’ingombrante figura paterna, hanno determinato uno stallo che poi ha causato l’annullamento del trasferimento. Una vera e propria beffa per tutti, Udinese compresa. Il club friulano infatti ha dovuto rinunciare all’arrivo del giovane Fabbian, inserito come parziale contropartita tecnica nell’operazione.
L’agente a cuore aperto: la verità sui casi Samardzic e Lukaku
Ultimamente papà Mladen Samardzic è stato anche al centro di un’aspra polemica con Rafaela Pimenta, che deteneva la procura del figlio fino alla destituzione avvenuta nel bel mezzo della tempesta. Proprio in merito al ruolo svolto dalla persona che poi ha tentato in ogni modo, senza successo, di ripianare i rapporti coi nerazzurri, è intervenuto l’agente Andrea D’Amico. Ecco le sue parole rilasciate ai microfoni di “Tutti Convocati”, in onda su Radio 24.
“Samardzic? A volte le famiglie sono di grande aiuto a volte creano un sacco di problemi“, il lapidario commento del procuratore che poi, stuzzicato sull’argomento, non ha mancato di dire la sua su un altro calciatore che prima dello slavo era stato vicinissimo a vestire – per la seconda volta in modo definitivo, la casacca della Beneamata. E che poi ha fatto un clamoroso dietrofront ammettendo di fatto di aver trattato addirittura con la Juve.
“Per quello che riguarda Lukaku, a volte è meglio stare zitti. Ognuno ha il diritto di fare i propri interessi, ma certe dichiarazioni poi creano problemi, e vengono rinfacciate“. Non si può certo dire che il pensiero di D’Amico non sia stato chiaro ed inequivocabile.