Il rendimento altalenante della squadra non contribuisce alla serenità dello spogliatoio, spaccato da oramai qualche giorno.
L’artefice di questa tensione è Marcus Rashford, ignaro però di quello che ha effettivamente provato. Le voci che l’hanno visto accostato alla squadra non hanno fatto piacere agli attuali calciatori, che non si sono nascosti dietro al nome del collega, esternando tutta la loro insoddisfazione e contrarierà ad un suo possibile approdo.
Il calciomercato ha sentenziato, con Rashford che alla fine ha lasciato lo United per evitare di rimanere imprigionato per tutta la seconda parte di stagione. Eppure, nonostante questo, gli animi all’interno dello spogliatoio continuano a non essere dei migliori.
Marcus Rashford è stato senza ombra di dubbio uno dei nomi più chiacchierati dello scorso calciomercato invernale. La rottura con Ruben Amorim ha spinto l’attaccante inglese lontano da casa sua, da Manchester, che negli ultimi mesi di stagione è quasi arrivata a stargli stretta. Nonostante ci abbia provato fino all’ultimo a rimanere, il classe ’97 si è alla fine rassegnato all’idea di lasciare Old Trafford, scenario realizzatosi negli ultimissimi giorni della scorsa sessione invernale.
Per settimane Rashford è stato accostato al Milan, arrivato addirittura a darsi battaglia con il Borussia Dortmund. Alla fine il Diavolo ha lasciato la presa dando la possibilità alla concorrenza di darsi battaglia per l’inglese, che alla fine dei conti ha firmato per l’Aston Villa, rimanendo dunque in Premier League.
Le trattative andate in scena per Rashford, però, hanno generato delle conseguenze importanti all’interno di uno spogliatoio in particolare, che si pensava potesse diventare il nuovo “ufficio” dell’ex attaccante del Manchester United. Stando infatti a quanto riportato dai colleghi di SPORT, anche il semplice fatto di aver trattato Rashford ha causato malcontento all’interno dello spogliatoio del Barcellona, con alcuni dei senatori della squadra blaugrana che hanno addirittura manifestato la loro opposizione tramite i procuratori.
Lo spogliatoio del Barcellona si è dunque ribellato all’operazione Marcus Rashford, anche a fronte della complicata situazione economica nella quale riversa il club blaugrana.
I tre senatori che hanno storto il naso difronte alla possibilità che il Barça si abbassare alle richieste del Manchester United per il suo numero 10 pur di averlo in rosa sono stati Gavi, Pedri ed Araujo, che tramite i propri entourage hanno manifestato tutto il malcontento per un’operazione che avrebbe potuto ulteriormente mettere nei guai il club blaugrana. Basti pensare che, stando sempre ai colleghi di SPORT, per far sbarcare Rashford in Spagna i Red Devils pretendevano che il Barcellona si facesse carico almeno del 70% dello stipendio del giocatore, troppo per le condizioni nelle quali riversano i catalani.
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