Per i tifosi blucerchiati arriva una brutta notizia, figlia anch’essa della vecchia gestione societaria. I dettagli.
Una nuova vita con un’altra proprietà. I sostenitori della Sampdoria hanno chiuso la stagione con l’annunciatissima retrocessione in serie B. Seppure costretti a ripartire dalla cadetteria, i blucerchiati hanno comunque tirato un sospiro di sollievo.
Il rischio di sparire per la società genovese fondata il 12 agosto 1946 è stato concreto. Il debito di 200 milioni era finito in Tribunale, i giudici, su richiesta del CDA guidato da Marco Lanna – che di fatto era un presidente senza portafoglio – avevano accordato la ricomposizione negoziale fino al 6 giugno.
Entro quella data, precisamente il 30 maggio, il respiratore artificiale è stato staccato. Due i volti dei salvatori, Andrea Radrizzani e Matteo Manfredi. I due, con un notevole sforzo, hanno acquistato la società da Massimo Ferrero, ex presidente indagato dalla procura calabrese di Paola per due fattispecie estranee alla Sampdoria.
Andrea Radrizzani, imprenditore e fondatore di Aser Group, appena entrato nella Sampdoria ha ceduto il Leeds, retrocesso in Championship. L’altro socio, Matteo Manfredi, gestisce il fondo Gestio Capital. Dopo l’annuncio di Andrea Pirlo quale nuovo tecnico, contratto biennale per l’ex Juve, coadiuvato da Nicola Legrottaglie quale head of performance e e Lorenzo Giani come head of scouting, è arrivata una lettera dalla Procura Federale.
Sampdoria deferita: rischio penalizzazione
L’ex centrocampista della Nazionale è arrivato in pompa magna e promette di riportare subito su la Sampdoria, ma la sua seconda avventura su una panchina italiana (oltre alla Juve under 23, ovviamente), rischia di iniziare qualche metro dietro gli avversari. Come scrive calcioefinanza.it, il club ligure lunedì 3 luglio è stato deferito dalla Procura Federale.
Quale sarebbe l’accusa? “Mancato versamento, entro il termine del 30 maggio scorso, di quota parte delle ritenute Irpef (pari a oltre 995 mila euro) e dei contributi Inps (per un importo di un milione 669 mila euro) relativi agli emolumenti dovuti ai tesserati nel primo trimestre 2023”, si legge nel deferimento. Ovviamente, considerate le date, l’eventuale omissione sarebbe a carico della vecchia Governance e non di quella attuale, entrata in carica formalmente solo il 16 giugno.
La decisione del procuratore federale, Giuseppe Chinè, scrive Il Secolo XIX, è stata notificata a due membri del CdA in vigore, Gianni Panconi e Alberto Bosco. La coppia in realtà sta egstendo il club già dal dicembre 2021. Come si legge sulla nota FIGC, “i legali rappresentanti pro tempore del club Gianni Panconi e Alberto Bosco, hanno formulato proposta di accordo ex art. 126 del C.G.S. sulla quale la Procura Federale ha prestato il consenso. Il procedimento proseguirà secondo l’iter previsto”.
Mancato versamento: Samp e Procura patteggiano
In sostanza, tra l’avviso di conclusione indagini e il deferimento, le parti possono patteggiare. Sampdoria e Chiné hanno trovato un accordo, vediamo cosa prevede l’iter dell’articolo 126. Intanto, “la sanzione può essere diminuita fino ad un massimo della metà di quella prevista nel caso in cui si procedesse in via ordinaria”. Il contenuto dell’intesa va notificato al Procuratore Generale dello Sport, Ugo Taucer, che entro dieci giorni, può dare l’assenso o no, indicando eventuali rilievi.
Le carte passano al Presidente federale Gravina, il quale, entro quindici giorni successivi, “sentito il Consiglio federale, può formulare osservazioni con riguardo alla correttezza della qualificazione dei fatti operata dalle parti e alla congruità della sanzione o degli impegni indicati, anche sulla base degli eventuali rilievi del Procuratore generale dello Sport”.
Se non si registra nessun diniego, si legge nel Codice di Giustzia Sportiva, “la proposta di accordo diviene definitiva e l’accordo viene pubblicato con Comunicato ufficiale ed acquista efficacia”. La Sampdoria, come pena massima, rischia una penalizzazione non superiore ai 4 punti.