Non si placano le polemiche seguite alla clamorosa conclusione del caso Samardzic: l’Udinese non l’ha presa affatto bene
Può essere considerato a pieno titolo uno dei casi dell’estate. Forse il più clamoroso, dato che a memoria non si ricordano fattispecie di calciatori che, dopo aver fatto le visite mediche, non hanno firmato il contratto alle cifre stabilte da un accordo pregresso.
Invece Lazar Samardzic, e le sue tre agenzie di procuratori che si sono alternati in 10 giorni nella sua procura, sono riusciti in un’impresa più unica che rara.
Annunciato giustamente come uno dei migliori colpi messi a segno dal sempre abile Beppe Marotta in una sessione di mercato che già aveva riservato sufficienti colpi di scena, il trequartista dell’Udinese aveva mostrato un sorriso a 32 denti il giorno in cui ottenne l’idoneità sportiva al CONI. Poi, il giorno delle firme vere e proprie, ecco il fattaccio.
La misteriosa agenzia L10S, quella che aveva depotenziato Rafaela Pimenta, che aveva trattato direttamente col club nerazzurro, ha chiesto delle commissioni aggiuntive. Lo stesso papà del calciatore, Mladen Samardzic, è stato di volta in volta dipinto come responsabile della richiesta di variazione degli accordi, oppure come pacificatore della questione, e depositario della sola volontà del figlio di approdare finalmente in una big.
Sta di fatto che lo stallo con l’Inter è proseguito anche con l’entrata in scena della TDS Sports, che ha provato fino all’ultimo a ricucire con la dirigenza nerazzurra un rapporto che ormai era compromesso. Samardzic non sarà un giocatore dell’Inter, questo è ormai certo da qualche giorno.
L’ira dell’Udinese e le conseguenze per il calciatore
Oltre che una beffa per il ragazzo, che aveva sognato di giocare accanto ai campioni della Beneamata, la fumata nera finale ha rappresentato un danno anche per l’Udinese, che nell’operazione aveva acquisito in prestito il cartellino di Giovanni Fabbian, reduce da una grande stagione nella Reggina, più 16 milioni per il riscatto obbligatorio. Oltre a 2 milioni di bonus.
Dopo aver seguito attentamente gli sviluppi della vicenda, il club friulano ha fatto rientrare alla base il calciatore, che di fatto resta a disposizione del club per la stagione in corso. I malumori della proprietà bianconera però si sono riversati anche sullo stesso Samardzic, che di fatto, pur reintegrato in rosa, potrebbe essere ceduto al miglior offerente prima della fine della sessione estiva di scambi.
Una faccenda, quella del mancato trasferimento del talento a Milano, che non ha visto quindi alcun vincitore. Il futuro del calciatore, sul quale gravitavano gli interessi di altri club di A – leggi Juventus – e di Premier League, sembra lontano da Udine.