Ennesimo pessimo episodio sui campi di calcio in Italia. Per il calciatore arriva una squalifica giusta ed esemplare per la sua reazione.
Una delle maggiori piaghe del mondo del calcio, in Italia ed all’estero, è ancora oggi il razzismo. Purtroppo dentro e fuori dai campi ancora non è stato risolto del tutto questo grave e scomodo problema, che riguarda insulti o parole vergognose di natura xenofoba.
Spesso si legge di cori e di striscioni che vengono effettuati o esposti da frange più violente e ignoranti delle curve. Ma l’ultimo episodio è davvero assurdo, poiché capitato direttamente sul campo da gioco, durante una partita di calcio ufficiale. Tale episodio è avvenuto nel campionato di Terza Categoria in Italia, precisamente nella regione Marche. Durante un match si è udito in maniera chiara ed insensata un epiteto razzista indirizzato ad un calciatore di colore. Per l’appunto lanciato da un suo avversario in campo.
La partita in questione è stata giocata nel campionato marchigiano, tra il Cesane ed il Babbucce, due squadre rivali che si contendono tale torneo. Il punteggio finale dell’incontro si è attestato sull’1-1, ma a far scalpore è ciò che è successo negli ultimi minuti di gara.
Frase razzista in campo: ben 11 giornate di squalifica per il calciatore di Terza Categoria
Per via di una rissa scattata negli ultimi minuti, sono entrati in colluttazione due calciatori rivali. Uno di questi, l’italiano Andrea Marcolini in forza al Cesane, avrebbe indirizzato parole gravissime nei confronti del collega di origine africana Babacar Gueye.
Il giudice sportivo del Comitato Regionale Marche ha preso provvedimenti serissimi nei confronti di Marcolini. Undici giornate di squalifica per il calciatore, reo di aver definito l’avversario con il pessimo epiteto di “n***o di m***a“. Insulto tipicamente razzista e offensivo che, come spiegato nel comunicato del giudice, non può essere tollerato come scritto anche dall’articolo 28 del Codice di Giustizia Sportiva FIGC.
Non ne è uscito bene purtroppo neanche Gueye, che a sua volta è stato fermato per tre turni, reo di aver sputato in campo contro un avversario. Bruttissime scene, ingiustificabili e violente sia dal punto di vista fisico che verbale. Non un bello spot per il calcio, che in categorie minori dovrebbe rappresentare l’essenza ed i valori dello sport, dell’agonismo e del rispetto.
Non è la prima volta che nel calcio italiano arriva un provvedimento così severo per epiteti razzisti. Nel 2021 un calciatore del Padova in Lega Pro è stato fermato per 10 giornate, sempre per aver detto frasi xenofobe ad un avversario di colore.