Plusvalenza shock nel 2013: ora chiede risarcimento milionario

La storia di una plusvalenza “sbagliata” che adesso diventa un bel guaio per Genoa e Inter: il risarcimento richiesto fa davvero impressione

Maledetta plusvalenza. Le famigerate, bistrattate, demonizzate plusvalenze sono sempre state la scappatoia per risolvere problematiche di bilancio da parte dei club calcistici.

Poi c’è chi ne ha fatto un sistema e chi invece ne ha approfittato di tanto in tanto per un’operazione di lieve make-up contabile, ma sono tante le società che prima o dopo sono incappate in questo artificio – vero o presunto – per sistemare un po’ i conti.

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Il recente collegio di garanzia del CONI per la questione pluvalenze (AnsaFoto) – stopandgoal.net

Tutto da dimostrare, ovviamente, ma in certi casi la situazione è complicata da giustificare. E c’è anche chi non ci sta, e a distanza di anni prova a farsi risarcire per quanto accaduto. Già, perché in realtà il punto è uno solo. Al di là delle remore etiche e sportive su una pratica tanto diffusa quanto esecrata, ciò che conta di più e spesso viene dimenticato è che i protagonisti delle plusvalenze sono i calciatori.

Spesso giovani calciatori, ragazzi appena adolescenti che diventano pedine di scambio in un gioco più grande di loro e finiscono spesso per smarrirsi, perdendo la possibilità di giocarsi la grande chance che sognavano da bambini. La storia che stiamo per raccontarvi viaggia proprio su questa falsariga e sicuramente vi strapperà un sorriso amaro, perché poi in fondo parliamo di una storia di delusioni e sogni infranti: la storia di Michael Ventre.

Michael Ventre fa causa a Genoa: “Io, plusvalenza senza speranza”

Probabilmente neanche il più attento appassionato di calcio ricorderà il suo nome, eppure Michael Ventre è stato un calciatore di Serie A, almeno sulla carta. Il suo nome fa parte della vecchia inchiesta del 2018 sulle plusvalenze di Inter e Milan, poi conclusasi con un nulla di fatto. In quel caso nell’occhio del ciclone finirono una serie di ragazzini scambiati a cifre record con il Genoa. Fra questi c’era anche Ventre.

Michael Ventre oggi è un attaccante dell’Imperia, Eccellenza ligure, dopo aver giocato (molto bene) la scorsa stagione nel Ventimiglia, quindi è lontanissimo dal calcio che conta. Ma in quegli anni un po’ ci ha sperato, dopo essere arrivato nientemeno che all’Inter. Nel 2013, si legge sull’iniziativa presentata dall’avvocato Erik Siciliano, Ventre “viene ceduto all’Inter per 3,7 milioni, cifra ragguardevole per un ragazzo senza presenze in Serie A”. Naturalmente un altro ragazzo fa il percorso inverso, per una cifra praticamente analoga.

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Michael Ventre ai tempi dell’Inter (Instagram) – stopandgoal.net

Tutto fa pensare a uno scambio di plusvalenze, anche se poi l’inchiesta è finita in una bolla di sapone. Ma per Ventre le conseguenze ci sono state, e ora a distanza di 10 anni è il momento di presentare il conto. Una richiesta di risarcimento di 2,5 milioni di euro per avergli rovinato la carriera. La ricostruzione in realtà sta perfettamente in piedi: non solo il ragazzo non è riuscito a sfondare nell’Inter, ma ha dovuto aspettare 4 anni per la cessione definitiva in quanto andava prima abbattuto l’ammortamento a bilancio.

Una brutta storia per la quale Michael merita tutta la solidarietà di questo mondo, ma anche un precedente pericoloso per le nostre big. Se l’ex talento dell’Inter dovesse ottenere il risarcimento potrebbe nascere una reazione a catena in grado di mettere in seria difficoltà molte squadre di calcio di alto livello. Una possibile bomba a orologeria, un piccolo caso Bosman che potrebbe fare molto male al nostro calcio. Staremo a vedere.

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