L’Inter può subire un’evoluzione dal punto di vista tattico con l’arrivo di Benjamin Pavard: Inzaghi ha altre opzioni a disposizione
I successi dell’Inter degli ultimi anni si sono basati solo e soltanto sul 3-5-2. Da Antonio Conte a Simone Inzaghi, però, sono cambiati alcuni principi di gioco. I moduli non sono tutti uguali, non bisogna soffermarsi troppo sui numeri.
Perché poi cambiano gli allenatori, che soprattutto devono adattarsi agli interpreti che hanno a disposizione. Un modulo se giocato con la coppia Lautaro Martinez-Lukaku in modo fisso, come nel caso di Conte, è diverso se viene utilizzato Edin Dzeko al posto del centravanti belga, come spesso ha fatto Inzaghi.
La stessa cosa vale per gli altri reparti. La costruzione dal basso di Inzaghi viene meglio se si ha un portiere come Onana, decisivo la scorsa stagione anche nel cammino in Champions League.
Viceversa, l’Inter deve adattarsi alle armi che ha e con Handanovic si preferiva di più cercare il lancio lungo per il centravanti, oppure superare la prima linea della difesa servendo direttamente Brozovic. Lo stesso croato, approdato in Arabia Saudita, ha lasciato il posto a Calhanoglu che ha diminuito il suo raggio d’azione piazzandosi davanti alla difesa.
Il succo del discorso è che i moduli contano fino a un certo punto: quel che conta, invece, sono i principi dell’allenatore e da Conte a Inzaghi c’è stato un cambiamento evidente.
Inter, con Pavard c’è un’opzione in più per Inzaghi
Inzaghi ha dimostrato di essere un ottimo allenatore, perché si è saputo adattare a ogni situazione che l’Inter gli ha presentato davanti. Giocatori ceduti per sanare il bilancio, infortuni improvvisi ai migliori giocatori che condizionano le stagioni. L’allenatore nerazzurro ha sempre trovato un valido Piano B e se l’è sempre cavata.
Con l’arrivo di Benjamin Pavard dal Bayern Monaco, l’Inter prende un giocatore in grado di ricoprire sia il ruolo di centrale a quattro, sia quello di difensore sul centro-destra in una difesa a tre, sia quello di terzino in una difesa a quattro. Un vero e proprio jolly, che darà la possibilità a Inzaghi anche di giocare anche con la difesa a quattro, magari con un 4-3-1-2 a rombo che vada anche ad esaltare le caratteristiche di Mkhitaryan senza perdere la corsa e la sostanza di Barella e Frattesi.
L’Inter, infatti, arretrando Dimarco a sinistra e schierando Pavard a destra, con Bastoni e Acerbi/De Vrij può giocare in modo del tutto diverso. Certo, non è semplice cambiare gli automatismi di una squadra da un momento all’altro. Però questo modo di giocare può aiutare molto i nerazzurri contro le squadre che sono molto forti sugli esterni, specialmente a partita in corso. Pensare infatti che Inzaghi possa scendere in campo con un’impostazione differente è già molto più difficile, al contrario invece, a partita iniziata, questa soluzione potrebbe non essere così improbabile. Staremo a vedere!