Colpo di scena, nell’intervista dell’ormai ex CT dell’Italia che, seguendo le orme di Roberto Mancini, potrebbe finire in Arabia Saudita.
Può aver fatto da apripista per quanto riguarda gli allenatori in Arabia Saudita. Grandi nomi, nel calcio della Saudi Pro League, si sono visti per quanto riguarda il comparto giocatori. Tra gli allenatori, a parte con il nome di Roberto Mancini, ancora non si sono visti alcuni allenatori di livello.
Nella sua intervista, quest’oggi, ha parlato di quello che potrebbe essere il suo futuro uno dei CT del passato dell’Italia, che vivrebbe così un’avventura in Arabia Saudita, senza preclusioni.
Ha parlato in maniera chiara, senza troppi giri di parole, l’ex CT della Nazionale azzurra.
Anche lui, come è accaduto per Roberto Mancini, è finito nella baraonda legata al suo addio dalla Nazionale, per quella che è una vera e propria rivoluzione del movimento del calcio in Italia, con la scelta ben precisa legata a Luciano Spalletti – del quale ha parlato nella sua intervista ad uno dei principali quotidiani in Italia – per il ruolo di CT in Nazionale.
Parliamo di Paolo Nicolato, ormai ex CT dell’Under 21 dell’Italia, considerando l’arrivo di Nunziata al suo posto. E, nella sua intervista, Nicolato non ha escluso l’Arabia Saudita come opzione per il suo futuro.
Ha parlato ai microfoni di Tuttosport e, quelle che seguono, sono le parole di Paolo Nicolato in merito all’opzione di allenare in Arabia Saudita.
“In Arabia Saudita? Io sono un professionista, non posso escludere niente a priori. A fare la differenza sono le persone, mica il passaporto. Non posso precludermi niente, parliamo del calcio internazionale che è molto diverso dal nostro. Parliamo di organizzazione societaria, oltre a dinamiche tecniche. Trovare persone competenti e preparate è possibile ovunque, ci sono dappertutto”.
Paolo Nicolato ha parlato dell’Italia e del corso di Luciano Spalletti: “Uomo giusto e bravo, con idee moderne, fa un gioco non scontato. Nella Nazionale il problema primario però non è l’allenatore. Spalletti è bravo, ma nessuno fa i miracoli. Il sistema coinvolge tutti”.
SU JUVE E ALLEGRI – “È un tecnico molto pragmatico, sa come si gestisce un gruppo. Lui parte dalla caratteristica di ogni singolo giocatore e sa tirare il meglio anche in situazioni spinose. Non avere le coppe può essere un vantaggio, alcune volte gli infortuni vengono proprio dalle tante partire e quest’anno per la Juventus sarà tutto diverso”.
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