Niente da fare, i giochi sono fatti: il Milan rinuncia a prenderlo. Ecco il motivo alla base del dietrofront della capolista della Serie A
Il ‘Diavolo’ rossonero come i gatti ha sette vite. Dopo la scoppola del Derby contro l’Inter si pensava che la manita presa in pieno volto avrebbe lasciato i segni per chissà quanto tempo.
E invece no. Il tecnico del Milan, Stefano Pioli, ha saputo mettere insieme i cocci di una squadra uscita annichilita dal confronto con i cugini nerazzurri. E ora, con il campionato fermo per la seconda sosta per gli impegni della Nazionale (il 14 ottobre contro Malta, 17, a Wembley, contro l’Inghilterra) nell’ambito delle qualificazioni a Euro 2024, i rossoneri guardano tutti dall’alto in basso.
Complice la seconda frenata casalinga dell’Inter, che si è fatta imporre il 2-2 dal Bologna dopo il ko, sempre a ‘San Siro’, per mano del Sassuolo, il Milan è in testa alla Serie A con due punti di vantaggio sui cugini nerazzurri e 4 sul duo Juventus-Fiorentina.
Adli ha convinto, non arriverà un nuovo centrocampista
Un primato, quello rossonero, meritato anche perché premia un gruppo davvero coeso in quanto ogni suo componente non solo getta il cuore oltre l’ostacolo ma si fa in quattro, anzi, per la precisione, in due per la squadra.
Se nel match di Champions League tra la Lazio e l’Atletico Madrid abbiamo assistito all’estremo difensore biancoceleste che ha vestito i panni del goleador (sua la ‘zuccata’ per l’1-1 all’ultimo assalto), nel confronto, a ‘Marassi’, tra il Genoa e il Milan i ruoli si sono invertiti, con l’attaccante rossonero, Olivier Giroud, che ha indossato, dopo l’espulsione di Maignan, i guantoni blindando, con stile ovviamente rivedibile ma con coraggio da vendere, il contestato gol rossonero a firma di Christian Pulisic.
Insomma, è un Milan che ha risorse inaspettate e che soprattutto può contare su giocatori talmente poliedrici da ricoprire più di un ruolo. Di conseguenza, il club rossonero è ritornato sui suoi passi: non andrà sul mercato per regalare a Stefano Pioli un altro centrocampista.
Il rinforzo, infatti, lo ha già in casa: quel Yacine Adli che, impiegato negli ultimi match dopo essere stato relegato in panchina nelle prime 5 partite di Serie A, ha pienamente convinto il tecnico emiliano e la dirigenza milanista.
D’altronde, squadra che vince non si cambia, recita una popolare e citatissima massima calcistica la cui paternità da alcuni viene attribuita all’indimenticato Vujadin Boskov, noto anche per le sue perle dialettiche, e i rossoneri hanno una serie aperta di 4 trionfi di fila: non conoscono altro che la vittoria dalla debacle contro l’Inter. Per il momento, quindi, i rossoneri non ravvisano la necessità di intervenire sul mercato.
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