Lutto nel calcio, perde la vita a 25 anni. Il calcio sa essere anche crudele ed offrire pagine di infinita tristezza che lasciano senza fiato
Il calcio sa regalare pagine che rimangono scolpite nella memoria per una vita intera. Una vittoria, e forse ancora di più una cocente sconfitta, rimangono impresse come cicatrici nella nostra memoria.
Ogni incontro regala emozioni, sempre le stesse ma ogni volta diverse. Ogni volta quelle medesime emozioni si ammantano di colori e sfumature nuove. Il calcio fa gridare, fa sorridere e piangere, imprecare e maledire. Unisce e divide. Ma è qualcosa di unico e insostituibile.
Il calcio è passione pura e la passione non si mostra soltanto davanti alla tv ma vivendolo intensamente con il pallone tra i piedi. Giocando come si faceva da bambini, quando i sogni inseguivano il pallone e i bambini correvano dietro a tutti e due.
Passione è la partita settimanale di calcetto o calciotto, con gli amici di una vita o i colleghi di lavoro. Ma tutta la magia è sempre in quella sfera che si prende a calci. Anche la domenica, sua campi dove giocano i dilettanti innamorati in quella magica sfera.
Questa fucina di emozioni e sentimenti fortissimi può anche presentare pagine piene di dolore.
Lutto nel calcio perde la vita a 25 anni
Perché si può morire di calcio. La passione può spingere a scelte piene d’amore che possono uccidere. Il mondo del calcio della provincia di Brescia piange la scomparsa di un giovane di 25 anni, Amara Kante.
È scomparso tragicamente in un incidente stradale avvenuto sulla A4 Milano-Brescia all’altezza di Sesto San Giovanni, in direzione Torino, come ci informa bresciatoday.it. Amara Kante era un autotrasportatore. Il suo tir ha perso il controllo e ha speronato un furgone per poi terminare il suo tragico viaggio schiantandosi contro un pilone di cemento.
La sua passione per il calcio lo aveva portato a scegliere una formazione di categoria inferiore rispetto alla precedente. E tutto questo soltanto per conciliare il suo lavoro con la sua passione più grande. La sua passione per il calcio incastonata nel suo lavoro. Dovere e piacere dosati alla perfezione fino a quando un pilone di cemento ha spento il sogno per sempre.
Il calcio è anche questo. Sa raccontare storie che non riguardano soltanto professionisti straricchi ma anche la vita, e la morte, di chi, accanto ad un lavoro faticoso, non ha voluto cancellare il fanciullo che era in lui. Quando i sogni inseguivano il pallone e il bambino Amara Kante correva dietro a tutti e due.