Stagione finita, forse no, per i bianconeri, ancora alla prese con vicende extra-campo. Prosegue la “battaglia” con Nyon.
La Juventus ha terminato il suo campionato al settimo posto. Il patteggiamento davanti al Tribunale Federale Nazionale sul filone stipendi, di fatto ha cristallizzato le sanzioni a carico della Vecchia Signora.
Penalizzazione di 10 punti in classifica, 718.000 euro d’ammenda per il club che, in tutte le sue componenti, rinuncia a ulteriori istanze, sia nella giustizia sportiva sia in quella ordinaria. Unico a non accettare l’accordo tra il procuratore Giuseppe Chinè e la Juventus, Andrea Agnelli.
Come scrive Tuttosport, l’ex presidente, sostenuto dallo staff di avvocati guidato da Vittorio Angiolini, l’11 luglio sarà davanti ai giudici della prima sezione ter del TAR del Lazio. In questa sede, Agnelli dovrebbe chiedere un risarcimento danni. In merito al filone stipendi, l’udienza presso la Corte d’Appello Federale avrà luogo martedì 27 giugno.
La squadra di Massimiliano Allegri, proprio per la sanzione in classifica, ha perso la qualificazione in Champions League, accontentandosi della terza manifestazione continentale. Ma che Danilo & company giochino in Conference non è ancora sicuro: vediamo insieme perché.
Accordo Juve-Uefa: i bianconeri rinunciano alla Conference
Come noto, il rapporto tra Vecchia Signora e Aleksander Ceferin, fino a pochi mesi fa, era pessimo. Ad alzare il muro tra le parti, l’adesione dei sabaudi al progetto della Superlega. La nuova Governance, leggi presidente Gianluca Ferrero e ad Maurizio Scanavino, lo scorso 6 giugno ha teso la mano alla Uefa.
In una nota ufficiale è diventata definitiva la rinuncia al progetto della Superlega, scelta che è stata comunicata anche ai due superstiti dell’iniziativa, Real Madrid e Barcellona. La decisione, sommata al patteggiamento con la Procura, evidenzia a volontà di voler chiudere in questa stagione tutte le pendenze giudiziarie.
Ora il dialogo si sposta con Ceferin. La Uefa a febbraio scorso ha aperto un fascicolo sulla Juventus. La condanna sulle plusvalenze potrebbe determinarne un’altra in sede europea. I bianconeri infatti, a settembre 2022 hanno siglato un settlement agreement con la Uefa, quest’ultima vuole verificare se anche i dati presentati per ottenere l’accordo fossero “truccati”. Giova ricordare come il settlement agrement nasce in seguito ad una accertata violazione del Fair Play Finanziario (FFP).
Secondo Tuttosport, questa la novità sorprendente, la Juventus e Ceferin starebbero trattando. Un nuovo patteggiamento che starebbero cercando da un lato una delegazione bianconera composta da legali e dirigenti, dall’altro ci sarebbe proprio il massimo dirigente sloveno, insieme con gli esperti giuridici della Uefa. Un primo confronto già avrebbe avuto luogo a Nyon.
Senza dimenticare l’apporto che potrebbe dare Gravina, presidente FIGC ma vice proprio di Ceferin in Svizzera, lo scambio sembra essere questo. La Juventus rinuncia spontaneamente a giocare la Conference, la Uefa si accontenta di un solo anno senza Coppe per i bianconeri. Il massimo organismo calcistico europeo eviterebbe di usare la lente di ingrandimento su eventuali altre violazioni. La strada è tracciata, evoluzione da monitorare ma con un esito che non appare troppo lontano.