Nuove indiscrezioni relative a Roberto Mancini e la Nazionale italiana: ecco perché il ct s’è dimesso. Adesso la Figc è pronta ad incassare un risarcimento.
Quali sono i motivi che hanno portato alle dimissioni Roberto Mancini? I tifosi scoprono finalmente tutta la verità. Ecco nuovi aggiornamenti sulla questione relativa al risarcimento che il neo ct dell’Arabia Saudita dovrà dare alla Federazione.
Le dimissioni di Ferragosto dell’ex ct Roberto Mancini hanno sconvolto l’Italia calcistica. La Federazione è riuscita a trovare con Spalletti un degno erede dell’allenatore di Jesi che dopo qualche settimana ha firmato un ricco contratto con l’Arabia Saudita che ha deciso di ingaggiarlo come nuovo allenatore mettendo sul piatto uno stipendio, per tre anni, da 90 milioni di euro. Adesso la Federazione pretende un risarcimento danni da Mancini: ecco cosa dice la giurisprudenza.
Ad agosto Roberto Mancini ha comunicato, via pec, le suoi dimissioni da ct della Nazionale italiana. Nonostante un contratto fino al 2026, l’allenatore ha deciso di farsi da parte a cause di questioni extra campo. Nel corso di un’intervista, Mancini ha spiegato i motivi delle dimissioni da ct dell’Italia ammettendo i suoi malumori per le interferenze del presidente federale Gravina che ha cambiato il suo staff tecnico.
Questa, dunque, la goccia che ha fatto traboccare il vaso e portato all’addio di Mancini dall’Italia che, qualche settimana dopo le dimissioni, ha trovato subito squadra firmando un ricco contratto con la Federazione dell’Arabia Saudita. Una decisione, questa, che ha spiazzato la stessa Federazione che adesso è pronta ad intraprendere un’azione legale contro Mancini.
Secondo le ultime indiscrezioni, riportate da Repubblica, il contratto tra Mancini e la Figc non è stato ancora risolto. Nonostante le dimissioni, la Federazione è a lavoro con i propri legali per chiedere a Mancini un risarcimento danni. Il contatto dell’ex ct prevedeva la possibilità di lasciare la Nazionale solo a determinate condizioni legate a risultati sportivi. Condizioni, queste, che non si sono verificate ed è per questo motivo che l‘addio improvviso di Mancini dall’Italia potrà portare ad un risarcimento danno per la Federazione. Lo prevede la Fifa.
Valutazioni in corso da parte della Figc che si sta confrontando con i propri legali in merito al risarcimento danni da chiedere all’ex ct Roberto Mancini. Secondo la Federazione, le sue dimissioni non sono motivate. La giurisprudenza italiana dice che per i lavoratori a tempo determinato – come nel caso di Mancini – le dimissioni possono arrivare soltanto attraverso un accordo tra le parti o per giusta causa. In assenza di questi requisiti, il lavoratore non può dimettersi prima della regolare scadenza. Un tale comportamento potrebbe portare un danno al datore di lavoro, in questo caso la Figc che ha subito la perdita del proprio allenatore a poche settimane dalle gare di qualificazione ai prossimi Europei. Ecco perché Mancini potrebbe essere chiamato al risarcimento dei danni a favore della Federazione.
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