Il Milan si ritrova un “nuovo” difensore in ritiro, ma l’addio è scontato. Ormai non viene più considerato un calciatore all’altezza, ed anzi bisogna trovargli una sistemazione
Un tempo considerato praticamente un fenomeno. Un difensore che sin da giovane si era messo in evidenza. Ancora una volta la “scuola” Atalanta aveva fatto la differenza, visto che proprio con la maglia della Dea si era lanciato alla grande in Serie A.
E lui, proprio nativo di Bergamo, sembrava essere un predestinato. Parliamo di Mattia Caldara, che un tempo era uno dei difensori più ambiti in Serie A. Un feeling notevole con il gol e un’ottima continuità di rendimento. Il ragazzo ha fatto bene sin dagli esordi, da quando è venuto fuori dal settore giovanile dell’Atalanta. Per almeno un paio di stagioni ha fatto la differenza, diventando un punto di riferimento della squadra di Gasperini sia nella fase difensiva, col suo ruolo di centrale, ma anche davanti: dove ha dimostrato di segnare spesso e volentieri.
Fece talmente bene da far “innamorare” la Juventus, che investì ben 25 milioni di euro per lui. La curiosità è che Caldara, cresciuto nel settore giovanile bergamasco, aveva già fatto la spola in altre squadre, tra cui il Trapani, prima di essere comprato dalla Juventus. Poi però tornò a Bergamo e successivamente i bianconeri lo hanno ricomprato investendo parecchio, e dimostrando di credere in lui. L’Atalanta lo lasciò partire con la sua ormai risaputa politica dei giovani. Ma quel trasferimento prestigioso fu l’inizio della fine dell’epopea di Caldara.
Accusò subito le difficoltà di trovare poco spazio, e questo ha intaccato parecchio il suo rendimento. Tanto che la Juventus lo lasciò partire, ma Caldara aveva ancora un certo appeal visto che fu preso dal Milan. Complice la vicinanza con la sua città, si sperava nel rilancio. Niente di tutto questo: Caldara fu anche sfortunato con una serie di gravi infortuni, che di fatto lo fecero fuori dai piani rossoneri. Da allora molta fatica per riprendersi, ma fu mandato a giocare in prestito.
Prima il Venezia, poi lo Spezia. Sempre sfortunato, perché pur giocando di fatto inizialmente titolare, ha comunque fatto fatica a mantenere il posto anche in queste squadre piccole. E sopratuttto è finito col retrocedere. Niente più gol a raffica e stagioni terminate in panchina. Ormai la scommessa Caldara sembra persa. A 29 anni resta di proprietà del Milan, che ora se lo ritrova in ritiro. Non rientra nel progetto rossonero e viaggia verso l’ennesima cessione. Si tratta dell’ultimo anno di contratto, quindi i rossoneri proveranno a sbolognarlo a poco in quanto non possono più cederlo in prestito.
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