La decisione era maturata da tempo perché la condizione non era più la stessa: per il campione è pronta una nuova carriera
Lo sport è fatto di cicli e di grandi personaggi. Ogni volta che un campione, smette, anche se ha dato tutto, è sempre un duro colpo per tutti i tifosi e sta succedendo di nuovo per una nazionale azzurra tra le più forti di sempre.
Tra 20 giorni ci saranno i Mondiali in Giappone, tra poco più di un anno le Olimpiadi a Parigi ma l’Italia del nuoto dovrà rinunciare per sempre ad uno dei suoi simboli. Perché Fabio Scozzoli a 35 anni ha deciso di appendere la cuffia al chiodo e cominciare la sua seconda vita.
Se fino al secolo scorso c’erano stati molti lampi ma nessun dominio dell’Italia in vasca, dalle Olimpiadi di Sidney 2000 in poi è stata un’escalation. Prima gli uomini, con Massimiliano Rosolino, Domenico Fioravanti e Alessio Boggiatto. Poi dal 2004 anche le donne con Federica Pellegrini che ha aperto un varco. A seguire sono arrivati Filippo Magnini, poi Gregorio Paltrinieri e Simona Quadarella, più di recente Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi.
Oggi gli azzurri della vasca sono diventati una super potenza e certamente è merito anche dei club e dei loro allenatori. Ma una parte importante l’hanno recitata personaggi come Fabio che anche negli anni di transizione è sempre stato una sicurezza. Non a caso dopo il ritiro di Magnini il ruolo di capitano è passato a lui che ora l’ha ceduto a Paltrinieri. Un passaggio di testimone tra due emiliani, una delle terre più ricche per la nostra vasca.
Si ritira un campione italiano: Fabio Scozzoli ha già cominciato la sua nuova vita
La decisione era maturata da tempo anche se in realtà i suoi piani originari erano altri. Fabio Scozzoli avrebbe voluto tirare avanti almeno un anno, passando per i Mondiali di Fukuoka per finire a Parigi 2024 e ritirarsi insieme a Martina Carraro, altra eccellente ranista che ha sposato un anno fa.
Ma fisicamente non riesce più a reggere il passo della concorrenza e così ha scelto il Trofeo SetteColli di Roma per un’ultima vetrina importante. Ha gareggiato nella finale dei 50 rana vinta da Simone Cerasuolo, il più giovane dei suoi eredi insieme a Nicolò Martinenghi, campione mondiale dei 100 rana a Budapest 2022 ed europeo dei 100 e 50 rana a Roma 2022.
Lui si è piazzato quarto e una volta uscito dalla vasca ha ricevuto anche una visita. Adam Peaty, suo storico avversario nell’ultimo decennio e ora fermo per problemi fisici ma anche mentali, venuto personalmente a salutarlo e abbracciarlo.
Poi ha salutato tutti: “Ho cercato di dare il meglio, sono soddisfatto. Non ho mai amato stare al centro dell’attenzione, ma per una volta fa piacere. Sono sicuro di lasciare la rana più sana degli ultimi 100 anni, un movimento solido e sono fiero di averne fatto parte”. Ora affiancherà come allenatore il suo storico tecnico, Cesare Casella, all’Imolanuoto.