Una crisi che non sembra avere vie di uscita e il tecnico che non riscuote più la fiducia dei giocatori. Cosa sta accadendo
Chi spende tanto vuole risultati immediati, o almeno vuole poter competere fino al termine nelle manifestazioni cui prende parte. In Italia e non solo, quando il riscontro del campo non è quello atteso, il primo bersaglio nella quasi totalità dei casi resta l’allenatore. La prassi è scontata, anche perché cacciare un tecnico, economicamente è meno pesante rispetto a dover rinunciare a qualche beniamino del pubblico. A volte la decisione è obbligata perché il tecnico non lega più con lo spogliatoio.
Nessuno lo dirà mai, ma se il gruppo decide di fare fuori il titolare della panchina, si assiste a partite particolari. Si perde la gara e l’elemento indesiderato, capita l’antifona, perde la fiducia della società o addirittura annuncia le dimissioni. Il film è noto, i protagonisti, leggi causa-effetto, non ammetteranno mai quale sia stato il loro ruolo in questa pellicola particolare.
A finire nel “tritacarne” stavolta è l’allenatore di un club storico, guidato da anni da un maestro quale Alex Ferguson. Il Manchester United fatica a rialzarsi, dopo 10 gare è ottavo in Premier a 15 punti, -9 dai cugini del City, addirittura 11 lunghezze sotto la capolista Tottenham.
I tifosi del Manchester United non si aspettavano una stagione così. Dopo il terzo posto dello scorso anno, i Red Devils, affidandosi pienamente ad Erik ten Hag, in estate sul mercato hanno sborsato ben 237 milioni di euro. Soldi spesi per big quali Antony, Casemiro, Lisandro Martinez e Tyrell Malacia. La svolta non c’è stata, United ottavo e con una profonda crisi interna da superare. Detto che il club è in vendita da oltre un anno, a tale forma di instabilità si è aggiunta quella tattica in campo. Le ultime gocce sono state il doppio 3-0, incassato prima nel derby con i Citizens, quindi con il Newcastle.
Come racconta footmercato.net, ad abbandonare il tecnico olandese – 77 panchine, media punti da 2,01 – sarebbero stati proprio i suoi calciatori. L’ex allenatore dell’Ajax, apprezzato quando davanti alle bizze di CR7 sposò gli interessi del gruppo, non avrebbe più presa nello spogliatoio. Secondo il Telegraph, gli verrebbe imputata la gestione dei casi Jadon Sancho e Harry Maguire. Il primo, ammesso pubblicamente di non gradire le scelte tecniche, era finito tra gli esuberi. Allo stopper, addirittura, erano stati tolti i gradi da capitano a causa di un rendimento ritenuto non accettabile.
Ten Hag però non si arrende e secondo The Sun, per salvare il salvabile, avrebbe organizzato colloqui individuali con i propri calciatori, chiedendo loro di esprimere serenamente cosa non stesse funzionando. La stampa inglese non crede più al tecnico, tanto che da più parti si legge di un interessamento per Zinedine Zidane. I media locali parlano di “tentativo disperato” che sarebbe “fallito”. Il tempo per il tecnico dello United sta per scadere.
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