La squadra bianconera allenata di mister Allegri continua a non convincere sotto l’aspetto del gioco. Arriva l’ennesima critica
Quattro vittorie, due pareggi e una sconfitta; dodici gol fatti e sei subiti; terzo posto in classifica in condominio con il Napoli campione d’Italia e l’ottima Fiorentina di Vincenzo Italiano. L’inizio di stagione della Juventus può considerarsi nel complesso positivo. Tuttavia, la compagine bianconera è continuamente bersagliata dalla critiche.
L’opinione generale è che la squadra guidata da Massimiliano Allegri manchi di un’identità di gioco europea. E in effetti, soprattutto nelle ultime tre gare con Sassuolo, Lecce ed Atalanta, i bianconeri non solo hanno offerto delle prestazioni al di sotto delle aspettative, ma hanno inoltre dato l’impressione di essere intrappolati in un concetto di calcio ormai superato. Cosa che, peraltro, gli veniva imputata anche nel recente passato.
La Juventus non convince. La stangata del noto giornalista
Come se non bastasse, la Juventus sta destando parecchie perplessità anche sotto l’aspetto dell’atteggiamento mentale. Ad esempio, lo stesso Allegri a margine della sfida contro i bergamaschi ha ‘festeggiato’ il punto ottenuto in trasferta dicendo: “I ragazzi hanno fatto una partita tosta. Potevamo fare qualcosa in più, ma su questo dobbiamo migliorare”.
Parole che rischiano di conferire alla squadra bianconera – ammesso che ciò non sia già avvenuto – la scomoda etichetta di “provinciale di lusso”. Qualcosa di inaccettabile se sei il club più titolato d’Italia e il tuo motto è “vincere è l’unica cosa che conta”.
L’unione di questi due aspetti negativi (gioco deludente e mentalità non da big) ha portato gli addetti ai lavori a rivolgere feroci critiche nei confronti della squadra e, soprattutto, dell’allenatore. Tra questi vi è Enrico Varriale, noto giornalista della RAI, che ha affidato a Twitter una sua tagliente riflessione. “Se uno ama il calcio e vede, pure da spettatore neutrale, una partita di Inter, Milan, Napoli, Sassuolo, Fiorentina, alla fine si diverte e prova emozioni. Da quando questo non succede in una gara della Juventus? Sono, quasi sempre, noiose. Al di là delle polemiche”, si legge nel post pubblicato dal 63enne campano.
Staremo a vedere se Allegri, approfittando del fatto che quest’anno la Juve può lavorare senza la ‘distrazione’ delle coppe, riuscirà a trasferire alla squadra quel gioco e quella mentalità che lo portarono tra il 2014 e il 2019 a vincere cinque scudetti consecutivi. In caso di fallimento, il suo percorso a Torino potrebbe anche concludersi anzitempo.