L’inizio di Rudi Garcia ha sollevato qualche mugugno e per il Napoli si fa il nome di Conte: c’è però un problema
Il coraggio di accettare una sfida per molti perdente in partenza. Rudi Garcia, dicendo sì al Napoli, sapeva benissimo a cosa sarebbe andato incontro. Il costante confronto con Spalletti era scontato ed inevitabile, come era altrettanto scontato ed inevitabile trovarsi davanti a problemi di gestione del gruppo e della piazza.
L’inizio di stagione del Napoli ha per certi versi confermato tutti i timori sorti quest’estate, immediatamente dopo il duplice addio di Spalletti e Giuntoli. Confermarsi, per chi nella sua storia ha vinto soltanto tre titoli, è più di un’impresa e Garcia ha voluto provare a compierla, pagandone le conseguenze.
Le critiche di inizio stagione sono state tante e non sono bastate neanche le due larghe vittorie con Udinese e Lecce per cancellarle completamente. È stato sufficiente un ko, peraltro immeritato, contro il Real Madrid per far tornare a galla qualche malumore. Un malumore che fino a dieci giorni fa si pensava potesse portare anche ad una clamorosa rottura.
L’esonero di Garcia sembrava, dopo i pareggi con Genoa e Bologna, molto vicino e il primo nome che veniva in mente per rimpiazzarlo era quello di Antonio Conte. Il tecnico salentino, già in passato accostato al Napoli, è libero dopo la fine della sua esperienza al Tottenham, e il suo profilo è stato indicato da molti tifosi come l’unico in grado di poter consentire agli azzurri di provare il bis tricolore.
Garcia via, dentro Conte: questo lo scenario che stava prendendo corpo nelle scorse settimane, almeno nella mente di quei tifosi che non vedevano (e probabilmente non vedono ancora) di buon occhio il tecnico transalpino.
Ma Conte al Napoli è un’ipotesi complicata da realizzarsi per diversi motivi. Il problema principale è rappresentato da Aurelio De Laurentiis e dalla sua convinzione di non poter instaurare un buon feeling con l’allenatore salentino. Del resto si troverebbero vicini due personaggi con un carattere molto forte e con poca propensione al compromesso.
Inoltre, Conte è tecnico che spesso e volentieri ha chiesto grossi investimenti sul mercato, capace anche di alzare un polverone mediatico quando non viene accontentato. Insomma, un profilo che poco si sposerebbe con Aurelio De Laurentiis e la sua politica societaria, improntata in primo luogo sul contenimento dei costi e l’equilibrio finanziario.
Quello sportivo spera di riuscire a trovarlo in maniera definitiva Garcia. Per mettere a tacere le voci e allontanare anche l’ombra di Conte.
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