I principali club della Saudi Professional League stanno inviando varie offerte per gli esuberi del Chelsea. Trattative che destano sospetto e non poco. L’UEFA interverrà?
Il calciomercato è appena iniziato e le squadre stanno studiando i vari colpi che potrebbero tentare nelle prossime settime. Un campionato estero, però, sembra essere quello più attivo sul mercato: la Saudi Professional League.
Nel campionato saudita, sono già sbarcati, infatti, alcuni calciatori del calibro di Benzema e Kanté. Karim Benzema è stato acquistato dall’Al-Ittihad, a titolo gratuito. L’ex Real Madrid percepirà uno stipendio pari a 100 milioni di euro a stagione, un ingaggio cinque volte superiore rispetto a quello percepito con i blancos nella scorsa stagione. Stesso discorso vale per Kanté: acquisto a titolo gratuito e stipendio faraonico di circa 25 milioni di euro all’anno, per un totale di 100 milioni percepiti nei quattro anni di contratto.
Nelle ultime ore, però, sembra siano arrivate diverse offerte al Chelsea, dai club della Saudi Professional League, per l’acquisto di alcuni calciatori dei blus, quali Kalidou Koulibaly, Hakim Ziyech, Pierre-Emerick Aubameyang, Romelu Lukaku ed Edouard Mendy. Tutti i giocatori contattati, compreso Kanté che è stato poi acquistato dall’Al-Ittihad, sono esuberi del club londinese, che per forza di cose dovranno essere ceduti in questa sessione di mercato.
Chelsea e le offerte in arrivo dalla Saudi Pro League: ecco la situazione delle ultime ore
Con l’arrivo di Pochettino al Chelsea, il primo obiettivo della dirigenza è quello di ridurre il monte ingaggi molto alto, pari attualmente a più di 270 milioni di euro, proprio per evitare di incorrere a sanzioni pesanti legate al Fair Play Finanziario.
Le offerte arrivate, però, dalla Saudi Professional League al Chelsea, non sembrano essere frutto di un caso. Negli scorsi mesi, il governo saudita ha annunciato l’inizio di una nuova era calcistica basata su investimenti piuttosto cospicui: basti pensare all’arrivo di Cristiano Ronaldo all’Al-Nassr la scorsa estate.
Il Public Investment Fund (PIF), ossia lo stesso fondo che acquistò il Newcastle il 7 ottobre del 2021 per una cifra di circa 350 milioni di euro, ha di recente annunciato di aver preso il controllo del 75% delle quote dei quattro club principali della Saudi Professional League, l’Al-Ittihad, l’Al-Nassr, l’Al-Hilal e l’Al-Ahli, mettendogli a disposizione un capitale di investimento praticamente illimitato.
A quanto pare, con le offerte che stanno arrivando alla dirigenza del Chelsea da parte dei principali club del campionato saudita, il club londinese ne gioverebbe per due motivi: il primo per ridurre il tetto ingaggi sproporzionato, frutto di mercati faraonici nelle ultime stagioni ed il secondo per cedere gli esuberi che non fanno più parte del progetto del nuovo allenatore.
Queste operazioni di mercato si spiegherebbero dallo stretto legame tra il fondo saudita e i proprietari del Chelsea. Il PIF, infatti, sarebbe uno degli investitori di Clearlake Capital, ossia il gruppo che ha rilevato le quote del club londinese insieme al consorzio gestito da Boehly, dopo la conclusione dell’era Abramovich, durata dal 2003 al 2022.
Ci si chiede, dunque, se per la UEFA sia regolare uno svolgimento di trattative di mercato del genere oppure se il Chelsea dovrebbe incorrere a sanzioni legate al Fair Play Finanziario, forse proprio come gli dovrebbe spettare.