La morte di Silvio Berlusconi riporta alla mente tanti ricordi legati anche al calcio, tra cui il rapporto difficile del patron del Milan con Mario Balotelli
Nella giornata di lunedì 12 giugno 2023 il mondo della politica e quello del calcio sono stati sconvolti dalla notizia della morte di Silvio Berlusconi. L’ex Presidente del Consiglio è scomparso all’età di 86 anni a causa di alcune complicazioni dovute ad una leucemia mielomonocitica cronica.
Conosciuto non solo come imprenditore e politico, ma anche per la propria carriera nel mondo del calcio, ha legato il proprio nome in particolar modo al Milan, squadra della quale è stato presidente per ben trentun anni, dal 1986 al 2017.
Nel corso della sua gestione i rossoneri hanno portato a casa ventinove trofei, tra i quali otto Scudetti, una Coppa Italia, sette Supercoppe Italiane, ben cinque Champions League, altrettante Supercoppe UEFA, due Coppe Intercontinentali e una Coppa del Mondo per club, e tantissimi grandi campioni hanno vestito la maglia del Diavolo;
tra questi impossibile dimenticare grandi bandiere come Paolo Maldini e Franco Baresi, ma anche Marco van Basten, Ruud Gullit, Filippo Inzaghi, Andrea Pirlo, Clarence Seedorf, Andriy Shevchenko, Kakà o Zlatan Ibrahimović. Uno, però, in particolare ha avuto un rapporto a dir poco conflittuale con il Cavaliere, un vero e proprio odi et amo di catulliana memoria: Mario Balotelli.
Berlusconi e Balotelli, amore ed odio: dalla “mela marcia” al ritorno insieme al Monza
L’attaccante bresciano è approdato al Milan nel gennaio 2013, a quasi 23 anni, dopo tre stagioni al Manchester City per 20 milioni più 3 di bonus. Nonostante un talento sicuramente innegabile, SuperMario è stato spesso al centro di polemiche per alcuni suoi comportamenti, che avevano portato Berlusconi a definirlo una “mela marcia” poco tempo prima del suo arrivo.
Questo non ha certo impedito al ragazzo di realizzare il sogno di vestire la maglia della squadra rossonera, della quale era tifoso da piccolo, così come non gliel’hanno impedito alcune battute poco felici pronunciate dal leader di Forza Italia.
Successivamente, conclusa l’esperienza da proprietario del Diavolo e acquistato il Monza, Berlusconi e il suo braccio destro Adriano Galliani avevano portato nuovamente in Italia proprio Mario, che sarebbe diventato poi il centravanti biancorosso per la seconda metà di stagione in Serie B. Dopo la sconfitta ai playoff contro il Cittadella, però, l’attaccante non ha rinnovato il proprio contratto, lasciando la Brianza dopo 14 partite condite da 6 gol.