Il tema della sicurezza negli stadi è uno dei più antichi, per così dire, in senso assoluto. Ha a dir poco del clamoroso quanto accaduto, con l’allenatore che è stato aggredito in campo durante la partita. E’ scoppiato il caso ed ora è stato anche arrestato un uomo. Le ultime sulla vicenda.
Le immagini di invasioni di campo durante le partite del calcio sono diventate talvolta iconiche. Soprattutto perché molto spesso sono accompagnate da risate generali e da momenti comici loro malgrado. Il tutto vale, però, finché lo si fa per goliardia o per troppo amore. Eppure emerge sempre una vena di preoccupazione, dal momento che un uomo che riesce ad eludere la sorveglianza ed a mettere piede in un terreno di gioco non è detto che sia ben intenzionato. L’episodio in questione ha preso proprio questa piega, con l’allenatore che è stato aggredito in maniera molto violenta durante la partita. Arrestato un uomo.
Aggredito l’allenatore durante la partita
Le invasioni del campo, come detto, per quanto molto spesso assumano delle caratteristiche ai limiti del comico, sono comunque una falla nel sistema di sicurezza di un impianto sportivo. Il caso in questione, da questo punto di vista, è emblematico. Nel bel mezzo della sfida di Premier League tra Leeds e Newcastle, il tecnico degli ospiti, Eddie Howe, è stato aggredito da un tifoso avversario.
Mesi dopo l’episodio, le autorità hanno fatto luce su questa pagina nera del calcio inglese. Il tifoso, tale David Derbyshire, 35 anni di Marley Street, è stato identificato e condannato alla detenzione di tre mesi per quanto accaduto. Ecco cosa aveva fatto: aveva invaso il campo ed era corso verso Howe, spingendolo in maniera molto forte, tra lo spavento e lo stupore del tecnico.
Eddie Howe aggredito, arrestato l’uomo
Come detto, per l’uomo è arrivata una sentenza di condanna a tre mesi di carcere ma non solo. E’ stato, infatti, interdetto per le manifestazioni sportive per sei anni e, di conseguenza, per questo lasso di tempo non potrà più assistere a nessun evento. Pugno duro, dunque, da parte delle autorità, che hanno voluto mandare un segnale forte nei confronti di quello che sarebbe potuto diventare un pericoloso precedente in caso di debolezza nella decisione. Assurdo, per concludere, che sia accaduto proprio in Premier League.