Proprio quando ormai sembra certo il trasferimento dell’Azzurro all’Al Hilal, spunta un retroscena di mercato da non credere
Effetto Saudi Pro League. La longa manus dei petroldollari si sta facendo sempre più minacciosa, con armi via via più affilate e con argomentazioni tecniche che vanno anche al di là, in qualche caso, del ricchissimo aspetto economico.
Basti pensare che l’Al Hilal, letteralmente scatenato sul mercato, sta tentando di convincere Marco Verratti ad accettare la faraonica offerta da 52 milioni a stagione sottoposta al suo entourage.
Lo stesso club saudita ha però tesserato già profili eruopei di un certo spessore come Kalidou Koulibaly, Sergej Milinkovic-Savic e Ruben Neves. Mica roba da ridere. Se anche il nativo di Pesacara dvesse trasferirsi alla squadra che a quel punto partirebbe con gli obbligati favori del pronostico per vincere il campionato, forse non ci sarà più bisogno – o comunque si potrebbero in qualche modo ‘mitigare’ – di offerte ‘immorali’ per convincere i campioni del Vecchio Continente a giocare in Arabia Saudita.
Ad ogni modo, mentre Verratti sfoglia la margherita del suo futuro, che per inciso appare davvero molto vicino alla soluzione araba, il suo ex procuratore, quello che trattò il passaggio del metronomo di centrocampo dal Pescara al PSG nel luglio del 2012, ha rilasciato un’intervista a TVPlay. Le sue parole sono destinate inevitabilmente a far discutere.
“Verratti è da sempre juventino, e con i bianconeri avevamo un accordo prima di firmare per il PSG. Il Pescara voleva però monetizzare al massimo dalla cessione e abbiamo dovuto conciliare queste esigenze. Con la Juve il contratto era stato già siglato“, ha dichiarato candidamente Donato Di Campli, ex agente del centrocampista pescarese, e figura centrale anche di un altro episodio, risalente a 5 anni dopo, che a suo dire cambiò per sempre la carriera del suo assistito.
“A Marco sono mancate le palle nel resistere per otto mesi, perché era in scadenza con il PSG. A fine anno poteva andare al Barcellona e fare un altro tipo di carriera“, ha continuato.
Di Campli racconta di quando Verratti fu rinchiuso in una stanza dall’ex direttore del Paris Saint Germain Antero Henrique e da Al-Khelaifi. E di quando gli fu detto di lasciare il procuratore per firmare coi transalpini un rinnovo pluriennale a qualunque cifra avesse chiesto. L’ex agente sostiene che in quel preciso momento il giocatore ha fatto sì che la sua carriera prendesse una certa piega. E che ora sarà anche diventato un uomo ricchissimo, ma senza essere mai veramente un campione.
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